Sport e Benessere – Squadra Agape: un goal per la salute. Sognando la finale!

Una straordinaria opportunità di inclusione e scambio: competizione, solidarietà, forza, altruismo, amicizia, relazioni, riconoscimento, senso di appartenenza, disponibilità, umiltà, sano divertimento e conformità alle regole sono gli elementi distintivi che hanno reso la Squadra AGAPE una validissima e temuta avversaria di questa stagione calcistica appena conclusa.

Accomunati da importanti ideali gli Agapini si sono, infatti, sfidati settimana dopo settimana nei campi di calcio del Campionato MSP Sardegna nella categoria “amatori” contro le più importanti squadre di Cagliari e hinterland.

La Squadra   

Alessandro Corona Presidente ASD Sport Tharros, anni 38
Salvatore Cattari Dirigente, anni 41
Alessio Coghe Allenatore/Centrocampista, anni 39
Marco Mameli Portiere, anni 33
Luca Fontana Capitano/Difensore, anni 35
Andrea Pinna Difensore, anni 39
Matteo Cabras Difensore, anni 29
Riccardo Aresu Difensore, anni 39
Gianluca Carta Difensore, anni 37
Alessio Vacca Difensore, anni 39
Stefano Monni Centrocampista Laterale, anni 34
Riccardo Felici Centrocampista Laterale, anni 26
Massimo Fanti Centrocampista, anni 41
Franco Melis Centrocampista, anni 32
Alessandro Puddu Centrocampista, anni 40
Emilio Loi Centrocampista Laterale, anni 27
Nujedat Samih Centrocampista Laterale, anni 27
Fabrizio Farci Attaccante, anni 40
Fulvio Atzeni Attaccante, anni 39
Pierangelo Mongiu Attaccante, anni 35

 

L’Obiettivo

L’obiettivo della squadra è sempre stato quello di promuovere lo sport con i suoi valori positivi (educazione, sportività e rispetto degli altri) e allo stesso tempo cercare di giocare bene a calcio per vincere il più possibile, cercando di divertirci e far divertire chi viene a vederci. Finora siamo riusciti in entrambi gli obiettivi perché tutti ci riconoscono come una squadra sportiva, leale e calcisticamente competitiva (cit. Capitano, Luca Fontana).

 

Il Progetto Sociale  

 anna

Sponsorizzata dal 2015, la Squadra di calcio AGAPE nasce da un’interessante connubio tra la Associazione sportiva dilettantistica Sport Tharros con sede a Tramatza e la AGAPE Società Cooperativa Sociale Onlus di Cagliari, che nella vita quotidiana rivolge le sue azioni alla realizzazione di interventi mirati di promozione umana ed integrazione sociale dei cittadini, giovani e adulti, con disabilità psichica. Il progetto sociale proposto dal Presidente della Squadra Dott. Alessandro Corona e promosso per un biennio dalla Presidente di AGAPE, la Dott.ssa Annalisa Mascia, mette in campo Sport e Salute, inclusione sociale e benessere psico-fisico. Un’idea vincente che vede ancora una volta protagonista l’individuo e il suo bisogno di “star bene”, da intendersi come acquisizione di Benessere al fine di vivere una vita dignitosa e in maggiore e/o totale autonomia.

La scelta della ASD Sport Tharros rispetto ad altre squadre presenti sul territorio è avvenuta dopo un’attenta analisi:

“il calcio rappresenta sicuramente uno sport che come tale ha delle regole di base importanti, ruoli ben definiti e prevede un allenamento costante”

precisa la Dott.ssa Annalisa Mascia.

“C’è una cosa che ha accomunato più di tutte la Sport Tharros alla Cooperativa AGAPE. Con la presentazione del progetto ufficiale di sponsorizzazione all’Agenzia delle Entrate, l’obiettivo divenne ancora più chiaro” aggiunge – “nel gioco di squadra c’è un gruppo affiatato di persone che ha un modo di giocare consapevole e che lavora costantemente giorno dopo giorno per un obiettivo comune”.

“La nostra squadra è formata da un gruppo storico di giocatori che ha abbracciato con entusiasmo il progetto sin dall’inizio”

afferma Alessandro Corona, che attualmente vive all’ estero ma che continua a tenere vivi i contatti con le Associazioni che organizzano i vari tornei e con i suoi dirigenti.

La formazione originale della squadra si è modificata nel tempo

“tutti hanno sposato l’idea della Cooperativa come nostra Rappresentante del Campionato. Siamo un gruppo di ragazzi che mi sento fieramente di definire “educato”. Chi non sta al passo con noi da questo punto di vista e non ha sposato il progetto, si è fatto da parte”

sottolinea l’allenatore Alessio Coghe, che si occupa della preparazione della squadra da oramai tre stagioni.

“Una buona squadra deve avere una bella Società, un presidente e dei dirigenti ben organizzati e competenti, una forza economica tale da sostentare tutte le spese del campionato, disponibilità, umiltà e voglia di divertirsi da parte dei giocatori, condividendo sempre le regole dell’organizzazione. Se un compagno da’ 100, io devo dare 110, perché la miglior linea di comando è l’esempio” precisa Luca Fontana, capitano della squadra.

Spiccano sempre più frequentemente tra i giocatori e tra il pubblico, amici, dipendenti e simpatizzanti della Cooperativa AGAPE che ad ogni partita formano un’unica grande forza Giallo/Blue in nome dello Sport e della Salute Mentale. I pazienti sono felici di seguire i successi della loro squadra del cuore e quando possono, sono presenti alle partite, sedendo nella panchina dentro il campo di calcio ed incitando i giocatori a segnare il Goal con un consueto e grintoso “Forza AGAPE!”. Singolare il percorso evolutivo seguito nell’ abbracciare questo nuovo meraviglioso micromondo sportivo di AGAPE. Come tutte le novità si è passati da una fase iniziale nella quale ai nostri pazienti bastava sapere dell’esistenza in Cooperativa di una squadra da tifare per essere soddisfatti, alle fasi successive nelle quali si è diventati man mano più partecipativi/attivi (informandosi sull’esito di una partita, mettendo un like o commentando l’immagine dell’evento pubblicata sulla pagina Facebook della Cooperativa, presentandosi alle partite come tifosi).

“È importante che i pazienti sappiano che la Cooperativa investe sullo Sport, come strumento portatore di Salute, e sono contenta di aver sponsorizzato la Sport Tharros” afferma la Dott.ssa Mascia.

Riconoscersi e promuovere i propri valori attraverso un sodalizio sportivo è un altro modo vincente di comunicare in maniera efficace la mission della Cooperativa.

“I giocatori si muovono lungo un campo di calcio portando avanti l’azione di AGAPE molto più efficacemente di quanto possa farlo un’insegna pubblicitaria immobile lungo una strada” conclude la Presidente.

I risultati più brillanti conseguiti

trofeo

Il 13 Aprile 2017, Fulvio Atzeni (Dipendente della Cooperativa Agape dal 2015) vince il titolo di Capocannoniere della Squadra con n. 12 reti segnate nel Campionato della Federazione MSP Sardegna.

 

Buoni propositi

Condiviso è l’obiettivo di rendere attori protagonisti delle partite e della squadra un numero sempre più rappresentativo di utenti della Cooperativa con l’intento di “accelerare e sostenere anche attraverso strumenti e strategie alternative il loro processo di reinserimento nella vita sociale. La presenza alle partite da parte di amici, utenti, operatori e collaboratori è considerato, inoltre, un fattore stimolante, motivante e responsabilizzante per i giocatori dell’AGAPE che condividono con la Cooperativa mission e valori.

“Fare il capitano per una società importante come questa è un onore ma soprattutto uno stimolo a fare il mio ruolo al meglio”

precisa Luca Fontana, capitano della squadra, che svolge un importante ruolo di guida della squadra e di mediazione tra i giocatori e le figure dirigenziali della Società.

“Lavoro nella Cooperativa AGAPE da ormai 3 anni e ogni volta che mi alleno, che indosso la nostra maglia e comincio a giocare, sentire gli abitanti delle nostre Case Famiglia urlare il mio nome o il nome della squadra mi fa sentire vincente ed il mio unico obiettivo diventa quello di portare a casa i Goal… non esiste soddisfazione più grande del regalare felicità e momenti di spensieratezza a delle persone con le quali la vita non è stata sempre generosa. Mi sento addosso una maggiore responsabilità nei loro confronti e mi sento carico in vista di una prossima stagione calcistica” –

così descrive il suo stato d’animo Fulvio Atzeni, tra i giocatori con più goal segnati in questo campionato.

Tra le idee future emerge quella di realizzare un Derby della Salute Mentale, improntato sulla solidarietà, che vedrà in campo calciatori e abitanti delle Strutture Residenziali.

La parola dell’ esperto

Abbiamo chiesto l’illustre parere del Prof. Marco Guicciardi, Docente di Psicologia dello Sport e Psicometria da oltre 30 anni all’Università di Cagliari e autore di numerose pubblicazioni scientifiche tra le quali “Psicologia dell’Atleta” (1988) e “Psicologia e sport” (2003).

 Professore ci può indicare quali sono i benefici che lo Sport può avere sulla Salute Mentale?

In uno sport di base, di carattere amatoriale, passare del tempo insieme agli altri ha sicuramente una valenza rigenerante e partecipativa che quasi mai si traduce in fenomeni di tipo economico. Questo tipo di calcio ha una valenza formativa particolarmente interessante che si traduce nella produzione di una serie di processi umani che non sono così evidenti guardando esclusivamente il campo di gioco ma che richiamano principalmente ad un fattore cosiddetto di “comunità educante”. Una squadra di calcio non sono semplicemente 11 giocatori che tirano due calci ad un pallone ma sono un insieme di relazioni che si costruiscono sul terreno di gioco e che diventano anche motivo di cementificazione dei rapporti che si creano nel tempo e nello spazio. I valori sociali, culturali ed educativi di uno sport emergono solo se di base esiste una gestione attenta, formata e sensibile alle dinamiche di un gruppo.

Supportare una squadra nello svolgimento di uno sport ha una forte valenza sociale, in quanto previene e/o combatte l’esclusione e l’isolamento di tutte quelle persone che per diversi aspetti della vita, sociali, economici, culturali, fisici, psichici ecc. appartengono ad un tessuto sociale che si è un pò sfilacciato. Lo sport può essere una risposta concreta a determinati problemi che non si riesce ad affrontare; è sicuramente uno strumento di sviluppo della persona che insegna a rispettare determinate regole di un gruppo, innesca relazioni, comporta lo spirito di sacrificio e la fedeltà, tutto un insieme di valori che nel corso degli anni sono stati investiti da diverse vicissitudini ma che grazie allo sport hanno trovato una concreta realizzazione. Lo sport ha la capacità diretta di costruire emozioni, sentimenti, stati d’animo in una persona e per assorbirla, in maniera positiva, bisogna decidere a monte verso quale tipo di risultato la si vuole canalizzare.

Professore, le persone che presentano una disabilità mentale, sono spesso più difficili da coinvolgere nelle discipline sportive sia come semplici spettatori sia come giocatori, a causa della loro forte discontinuità. Secondo lei cosa si potrebbe fare per superare questo aspetto?

 In un’ottica di maggiore inclusione sociale, è sicuramente importante iniziare a pensare a come gli utenti possano da semplici osservatori di oggi diventare dei partecipanti. L’elemento di supporto è la motivazione. Quest’ultima è una “benzina psicologica” ed è tanto più forte quanto più la persona con disabilità si renderà conto che quello che fa è sicuramente sfidante rispetto a quello che potrebbe fare. Nel momento in cui la persona è messa nella condizione di raggiungere un obiettivo, nel limite delle sue corrette possibilità, sarà molto probabile che l’interesse aumenti. Conoscere il vissuto degli utenti e lavorare in maniera personalizzata e graduale su ciascuno di loro permette, inoltre, sicuramente di inserirli in contesti di gioco protetti. Per costruire una squadra di tipo inclusivo, fatta di utenti e operatori/calciatori, si deve arrivare, infatti, ad eliminare qualsiasi differenza e/o barriera e ci deve essere alla base sicuramente la voglia, la capacità e la professionalità per lavorare insieme. Costruire una squadra di soli calciatori/operatori è sicuramente un primo step funzionale ma costruire una “squadra mista” è il vero mezzo trainante. È importante che non solo ci sia un passaggio da chi osserva sugli spalti al campo di gioco ma anche che chi gioca solitamente sui campi di calcio possa ritrovarsi qualche volta sugli spalti.

 

Pronti per una nuova sfida!

Il Campionato 2017 si è concluso con un’emozionante partita contro la Squadra Santiago. Per il prossimo autunno la Cooperativa AGAPE si riserva nuove stimolanti idee. “E’ arrivato il momento di pensare al futuro della squadra tutti insieme”.

 

In bocca al lupo Squadra AGAPE!

  Claudia Vacca

 

 

 

 

 

 

 

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AGAPE è una Cooperativa Sociale di Tipo A che, attraverso la gestione dei Servizi Socio-Assistenziali e Psico-Educativi, persegue gli interessi generali della Comunità, della Promozione Umana e dell’Integrazione Sociale dei Cittadini (art. 1, Legge 381/91).

Il termine Agape deriva dal greco ἀγάπη e possiede il significato di “amore” totale per il prossimo e profonda condivisione.

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