10 ottobre, la Giornata mondiale della salute mentale

Oggi è la Giornata Mondiale della Salute Mentale, un’occasione per ricordare quanto sia cruciale prendersi cura della nostra mente, non solo nei momenti di crisi, ma anche come parte integrante del nostro benessere quotidiano.
Nata ufficialmente nel 1992 per iniziativa della World Federation for Mental Health (WFMH), la giornata è stata istituita con l’obiettivo di promuovere la prevenzione e il trattamento delle malattie mentali, nonché il miglioramento del benessere psicologico globale.
Da allora, ogni anno, il 10 ottobre, la Giornata viene celebrata in oltre 150 Paesi, ponendo l’accento su diversi aspetti della salute mentale, con lo scopo di combattere lo stigma e di sensibilizzare l’opinione pubblica su tematiche spesso relegate ai margini.
Quest’anno, per celebrare la Giornata Mondiale della Salute Mentale, la città di Cagliari illuminerà di verde il Bastione di Saint Remy, un gesto simbolico che unisce il capoluogo sardo a molte altre città che accendono monumenti per ricordare l’importanza della salute mentale. Il verde è scelto per rappresentare la speranza, la rigenerazione e la rinascita, tutti elementi connessi al percorso verso il benessere psicologico.
Nonostante i grandi passi avanti, parlare di salute mentale rimane ancora difficile per molti. Le barriere culturali e sociali ci impediscono di individuare e affrontare tempestivamente disturbi come ansia, depressione e stress, causando sofferenza e privando le persone di adeguati strumenti di supporto.
Secondo gli ultimi dati, in Italia circa il 20% della popolazione ha sofferto di almeno un disturbo psichico, con un’incidenza maggiore per ansia e depressione.
Fin dalle prime edizioni, la Giornata ha affrontato temi come l’inclusione sociale, i diritti umani e l’accesso ai servizi sanitari di qualità.
Nel 1994, il primo tema ufficiale è stato “Migliorare la qualità dei servizi di salute mentale nel mondo”, sottolineando quanto fosse già chiara la necessità di colmare il divario tra i bisogni delle persone e la risposta sanitaria.
Un momento cruciale nella storia della Giornata è stato la Dichiarazione di Helsinki nel 2005, con la quale la comunità internazionale ha ribadito l’importanza del rispetto dei diritti umani per le persone con disturbi mentali e ha incoraggiato la riduzione dello stigma.
In Italia, il cambiamento è avvenuto soprattutto grazie al Movimento di Basaglia negli anni ’70, che ha portato alla chiusura dei manicomi con la Legge 180/78, rappresentando un punto di svolta nel modo di intendere il trattamento dei disturbi psichici.
Tuttavia, la strada verso una piena accettazione della salute mentale come parte fondamentale della salute generale è ancora lunga. È importante continuare a creare ambienti in cui parlare di ansia, stress e depressione non sia visto come un segno di debolezza, ma come un atto di consapevolezza e forza.
In questo contesto si inserisce anche il lavoro della Cooperativa Agape, che si impegna quotidianamente nel supporto psicologico e nella riabilitazione degli abitanti delle residenze. L’obiettivo è mettere a disposizione spazi sicuri di ascolto e sostegno per chi vive situazioni di disagio quotidiano.
Un’attenzione particolare anche per gli operatori e le operatrici: chi si prende cura degli altri, infatti, è spesso esposto a condizioni di stress e burnout, per cui è fondamentale garantire anche a loro un adeguato supporto. Su questo Agape non si tira indietro con azioni e supporto a tutela delle dinamiche lavorative interne.
Sappiamo bene che l’illuminazione di un monumento cittadino non basta. La luce verde sul Bastione è un simbolo di speranza, ma deve anche essere un promemoria per ciascuno di noi: ricordiamoci di accendere la luce sul bisogno di non trascurare la nostra salute psicologica. Un bisogno che coinvolge ognuno di noi, a casa, al lavoro e nei momenti di solitudine.
Solo parlando apertamente, offrendo supporto e normalizzando il ricorso all’aiuto psicologico possiamo contribuire a creare un mondo in cui la salute mentale non sia più un tabù, ma parte di un dialogo costante e necessario.